Mario aveva 82 anni e alcune limitazioni fisiche. Per spostarsi gli era necessario l'appoggio di un deambulatore e un po' di aiuto per andare al bagno. Aveva un reddito pensionistico dignitoso dopo 40 anni di lavoro. Aveva anche ottenuto il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento e viveva in una casa popolare che gli era stata assegnata quando lui era ancora giovane e suo figlio aveva solo 15 anni.
1. Quando a decidere sono gli altri.... Mario aveva 82 anni e alcune limitazioni fisiche. Per spostarsi gli era necessario l'appoggio di un deambulatore e un po' di aiuto per andare al bagno. Aveva un reddito pensionistico dignitoso dopo 40 anni di lavoro. Aveva anche ottenuto il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento e viveva in una casa popolare che gli era stata assegnata quando lui era ancora giovane e suo figlio aveva solo 15 anni.
Adalgisa dall’età di 20 anni aveva lavorato nei cabaret. Le piaceva cantare, ballare e si vantava con tutti di aver conosciuto anche attori poi diventati famosi. Tutti le facevano i complimenti perché aveva una bella voce e un fisico, che come diceva lei stessa: “non per niente ma facevo girare la testa a tutti”. Nell’abbigliamento era molto ricercata e raccontava sempre che, finita la guerra, aveva potuto finalmente iniziare a comprarsi vestiti nuovi e seguire la moda del tempo.
2. Quanto costa far vestire bene una anziana? Storie di abusi ordinari Adalgisa dall’età di 20 anni aveva lavorato nei cabaret. Le piaceva cantare, ballare e si vantava con tutti di aver conosciuto anche attori poi diventati famosi. Tutti le facevano i complimenti perché aveva una bella voce e un fisico, che come diceva lei stessa: “non per niente ma facevo girare la testa a tutti”. Nell’abbigliamento era molto ricercata e raccontava sempre che, finita la guerra, aveva potuto finalmente iniziare a comprarsi vestiti nuovi e seguire la moda del tempo.
Fulvio ha 79 anni, ha lavorato come ingegnere, progettava ascensori. È stato a lavorare in Svizzera e in Olanda. Successivamente è divenuto dirigente di una ditta a La Spezia e quando questa ha preso degli appalti a Roma ben volentieri si è trasferito nella capitale.
3. Interdizioni di fatto... Fulvio ha 79 anni, ha lavorato come ingegnere, progettava ascensori. È stato a lavorare in Svizzera e in Olanda. Successivamente è divenuto dirigente di una ditta a La Spezia e quando questa ha preso degli appalti a Roma ben volentieri si è trasferito nella capitale.
Giovanni ha quasi 90 anni e una mente lucidissima. In particolare, una cosa ha chiara: che in istituto non ci vuole andare. Lo ripeteva a tutti anche per ripeterlo sempre a sé stesso. Certo il futuro lo preoccupava. Era in buona salute ma non aveva parenti, solo una gentile vicina di casa che gli faceva la spesa e altre commissioni. E che lui ricompensava sempre. La sua casa era molto ben organizzata ma al terzo piano senza ascensore era diventato faticoso per lui uscire. Un giorno una piccola buca nel cortile di casa gli fu fatale. Cadde e si fratturò il femore.
4. A proposito della scelta degli amministratori di sostegno... una storia esemplare Giovanni ha quasi 90 anni e una mente lucidissima. In particolare, una cosa ha chiara: che in istituto non ci vuole andare. Lo ripeteva a tutti anche per ripeterlo sempre a sé stesso. Certo il futuro lo preoccupava. Era in buona salute ma non aveva parenti, solo una gentile vicina di casa che gli faceva la spesa e altre commissioni. E che lui ricompensava sempre. La sua casa era molto ben organizzata ma al terzo piano senza ascensore era diventato faticoso per lui uscire. Un giorno una piccola buca nel cortile di casa gli fu fatale. Cadde e si fratturò il femore.
Come spesso accadeva alle donne nubili di un tempo e malgrado i giudizi malevoli che le circondavano, Maria, oggi 88 anni ben portati, è stata una donna forte, indipendente e risoluta. E lo è ancora, malgrado l’età avanzata e le tante vicissitudini che ha dovuto attraversare. Ha sempre vissuto da sola, ma questo non le ha impedito di avere una vita sociale e professionale molto soddisfacente. Donna colta, studiosa, appena terminati le scuole superiori, si era iscritta ad un corso di dattilografia per poter iniziare a lavorare il più presto possibile e mantenersi autonomamente. Non erano certo tempi di grandi opportunità, allora, per le donne che volevano avviarsi ad una brillante carriera professionale. E così, ancora giovane, terminato il percorso di formazione, venne assunta dalla Democrazia Cristiana, dove presto si fece valere. Conobbe Aldo Moro ed entrò nella sua segreteria, ove rimase a lungo. Fu, la sua, una vita molto attiva e assai piena di soddisfazioni. Si comprò…
5. Cure appropriate nell’ambiente appropriato: l’abitazione Come spesso accadeva alle donne nubili di un tempo e malgrado i giudizi malevoli che le circondavano, Maria, oggi 88 anni ben portati, è stata una donna forte, indipendente e risoluta. E lo è ancora, malgrado l’età avanzata e le tante vicissitudini che ha dovuto attraversare. Ha sempre vissuto da sola, ma questo non le ha impedito di avere una vita sociale e professionale molto soddisfacente. Donna colta, studiosa, appena terminati le scuole superiori, si era iscritta ad un corso di dattilografia per poter iniziare a lavorare il più presto possibile e mantenersi autonomamente. Non erano certo tempi di grandi opportunità, allora, per le donne che volevano avviarsi ad una brillante carriera professionale. E così, ancora giovane, terminato il percorso di formazione, venne assunta dalla Democrazia Cristiana, dove presto si fece valere. Conobbe Aldo Moro ed entrò nella sua segreteria, ove rimase a lungo. Fu, la sua, una vita molto attiva e assai piena di soddisfazioni. Si comprò…
Aurelia ha 85 anni e da 5 vive in una casa di riposo al centro di un popoloso quartiere di Roma. Ha una vita di relazione molto ricca. Tutti i giorni va a trovare le amiche, gira i negozi e fa lunghe conversazioni con i commercianti della zona che la conoscono, si va a consigliare dal medico curante che è anche diventato una persona di fiducia. Arriva la pandemia e le porte dell’istituto si chiudono: non si può più uscire. Neanche quando il periodo di maggiori restrizioni per la circolazione delle persone è passato, dall’istituto non è possibile uscire. Chi esce non può più rientrare. Aurelia si sente oppressa da questa situazione ma è consapevole dell’emergenza che tutto il mondo sta vivendo e della tragedia che ha travolto la vita di tanti. Si lamenta un po’ ma cerca di resistere aspettando di vedere la fine di questa terribile epidemia. Ma con la nuova ondata della pandemia il virus entra anche nella casa di riposo dove lei viveva: si ammalano quasi tutti gli anziani…
6. Il dramma del COVID 19: storie di isolamento e di libertà ritrovata Aurelia ha 85 anni e da 5 vive in una casa di riposo al centro di un popoloso quartiere di Roma. Ha una vita di relazione molto ricca. Tutti i giorni va a trovare le amiche, gira i negozi e fa lunghe conversazioni con i commercianti della zona che la conoscono, si va a consigliare dal medico curante che è anche diventato una persona di fiducia. Arriva la pandemia e le porte dell’istituto si chiudono: non si può più uscire. Neanche quando il periodo di maggiori restrizioni per la circolazione delle persone è passato, dall’istituto non è possibile uscire. Chi esce non può più rientrare. Aurelia si sente oppressa da questa situazione ma è consapevole dell’emergenza che tutto il mondo sta vivendo e della tragedia che ha travolto la vita di tanti. Si lamenta un po’ ma cerca di resistere aspettando di vedere la fine di questa terribile epidemia. Ma con la nuova ondata della pandemia il virus entra anche nella casa di riposo dove lei viveva: si ammalano quasi tutti gli anziani…
Marisa e Antonio erano una coppia affiatata. Un matrimonio lungo e tutto sommato felice, sebbene col rimpianto di non aver avuto figli. La pensione e la vecchiaia avevano aumentato le ore passate insieme. L’affetto era quello di sempre e si facevano tanta compagnia. Ogni tanto si dicevano l’un l’altro che erano fortunati perché non erano soli e la solitudine è tanto brutta quando si è deboli e non più giovani.
7. Quando la vera malattia è la solitudine, e quando l’amicizia e la vicinanza potrebbero fare la differenza Marisa e Antonio erano una coppia affiatata. Un matrimonio lungo e tutto sommato felice, sebbene col rimpianto di non aver avuto figli. La pensione e la vecchiaia avevano aumentato le ore passate insieme. L’affetto era quello di sempre e si facevano tanta compagnia. Ogni tanto si dicevano l’un l’altro che erano fortunati perché non erano soli e la solitudine è tanto brutta quando si è deboli e non più giovani.
Molti anni fa è stata pubblicata su numerosi quotidiani nazionali e locali, una appassionata lettera – appello di un’anziana ricoverata in istituto che ci sembra riassumere bene il senso e le finalità del documento. Ci sembra significativo per la sua espressività e la sua chiarezza metterla a conclusione di questo nostro lavoro.
8. La lettera di Maria Molti anni fa è stata pubblicata su numerosi quotidiani nazionali e locali, una appassionata lettera – appello di un’anziana ricoverata in istituto che ci sembra riassumere bene il senso e le finalità del documento. Ci sembra significativo per la sua espressività e la sua chiarezza metterla a conclusione di questo nostro lavoro.